Pubblicato nel 1913, questo romanzo di Pirandello si addentra nelle pieghe sociali di una Sicilia divorata dalla violenza dei moti dei ‘Fasci’ del 1893, che vide contrapporsi la classe dirigente e quella clericale per contendersi il consolidarsi di un nuovo regime liberale. In forma più ampia, una sorta di metafora tra nuovi e vecchi ideali con i quali si schierano due distinte generazioni di uomini, divise da identità differenti. Pirandello si schiera in maniera netta e precisa, in quest’opera, sul tema del processo di riunificazione dell’Italia, e dalle sue righe emergono le responsabilità che l’autore fa ricadere sul fallimento del Risorgimento, all’unità del Paese e allo sviluppo sociale ed economico del Sud e della Sicilia in particolare. Da questo romanzo è stato tratto lo sceneggiato televisivo omonimo del 1979 con la regia di Marco Leto.