Pubblicato nel 1898, in questo secondo romanzo di Svevo si affronta l’incapacità emotiva del protagonista di vivere una vita interiore e sentimentale soddisfacente. Il protagonista è Emilio Brentani, diventato nel corso del tempo un vero e proprio punto di riferimento in tema di inettitudine, e il suo progressivo chiudersi nei ricordi senza riuscire a prendere una decisione per cambiare la propria vita e a dare una sterzata all’inerzia presa dagli eventi lo portano a vivere una sorta di vecchiaia spirituale da cui deriva il titolo del romanzo. Opera apprezzata anche da grande autori come James Joyce, è uno dei punti più alti della letteratura italiana a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento e alterna uno stile disincantato a momenti ironici. Tra i testi più analizzati e studiati anche in ambito accademico e un grande esempio di narrativa introspettiva, nel 1968 ne è stato tratto anche un film omonimo con la regia di Mauro Bolognini.