Leonardo nasce nel 1452. La sua vita e i suoi spostamenti sono documentati dai fogli che ci ha lasciato, dalle testimonianze di chi lo ha incontrato, dai suoi rapporti di lavoro. Più di un anno è però mancante, fra la fine del settembre 1481, data nella quale, a Firenze, è registrato l’ultimo pagamento per l’Adorazione dei Magi, e il 25 aprile 1483, quando a Milano l’artista firma il contratto per la Vergine delle Rocce. In questi mesi mancanti, Leonardo passa dalla giovinezza alla maturità, dall’insuccesso al successo. In questi mesi fondamentali e oscuri, il romanzo si muove. Perché Leonardo da Vinci ha abbandonato incompiuta l’Adorazione dei Magi, la sua prima, grande opera, priva di colori e così perfetta da commuovere? Cosa è accaduto nell’anno che è fra quest’abbandono e il suo arrivo a Milano, presso la corte di Ludovico Sforza? Chi era, Leonardo, dietro il genio immortale che per tutti noi è da secoli? Perché ha tenuto con sé, fino alla morte, la Gioconda e il San Giovanni, senza stancarsi mai di cercare per loro la perfezione che soltanto nell’assoluto amore alberga? Chi era in realtà la Gioconda? E chi era in realtà Giovanni? Nel Codice Atlantico, Leonardo ha segnato dieci titoli, i dieci capitoli di un libro che non ha mai scritto: profezie, alluvioni, tempeste di neve, devastazione, solitudine, violenza, nostalgia e ricordi. Essi segnano la strada. Essi sono l’indice di questo romanzo, che di un viaggio narra: un viaggio per misurarsi col passato e scioglierne i nodi; un viaggio verso l’ignoto in quanto, fondamentalmente, viaggio verso il futuro. Insieme a Leonardo, in quest’avventura che gli farà scegliere la strada da costruire, la strada che noi tutti conosciamo, una delle infinite possibili, sono due strani compagni: un vecchio smemorato e un giovane rancoroso; due opposti, il chiaroscuro che è in tutte le sue opere.