A proposito di questa splendida opera Gugliemo Ferrero scrive: capire per quali motivi immediati, contingenti, transitori, gli uomini di una età abbiano faticato; descrivere pittorescamente le vicende, le ansie, le contese, le illusioni di questa fatica; indagare come e per quali cagioni, così faticando, una generazione abbia spesso, non soddisfatte le passioni che la incitavano, ma compiuto qualche rinnovamento durevole della civiltà: questo pare a me debba sforzarsi di fare chi scrive storie. Con questo metodo infatti è stato possibile dimostrare che la conquista romana, grandioso evento che considerato da lontano par quasi unico e perciò inesplicabile, fu l’effetto, meraviglioso per condizioni speciali di luogo e di tempo, di un rivolgimento interno che si ripete nella storia di continuo, così in vaste nazioni come in piccoli Stati, con le stesse leggi e le vicende medesime: la formazione di una democrazia nazionale e mercantile sulle rovine di una federazione di aristocrazie agricole. Noi vedremo, studiando ne I Cesari l’età che corse da Augusto a Nerone, una nuova aristocrazia formarsi dalla democrazia mercantile dei tempi di Cesare; vedremo nel L’impero cosmopolita questa aristocrazia, dominante in pace l’impero, macerarsi quasi a poco a poco e dissolversi nella propria felicità, mentre il Cristianesimo e i culti orientali mutano lo spirito antico; la vedremo nel Tramonto di Roma rovinar di nuovo e rovinare con essa la parte più venerabile della civiltà greco-latina. Questa ampia ricerca mira a descrivere una delle più meravigliose esistenze storiche, dalla nascita alla morte; dai giorni lontani in cui un piccolo popolo di pastori e contadini abbatteva le foreste sul Palatino per erigervi gli altari dei propri Dei, ignaro dell’immensa storia cui dava principio, ai giorni tragici in cui il sole della civiltà greco-latina tramontò sulle campagne deserte, sulle città abbandonate, sulle genti diradate, imbarbarite, sbigottite dell’Europa latina
Scheda del libro – Grandezza e decadenza di Roma ebook Ferrero